Per mano, verso la parità di genere

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Per mano verso la parità di genere è il blog dell’associazione Apeiron ODV, impegnata dal 1996 a migliorare le condizioni di vita delle donne, in Nepal e in Italia. Sul nostro blog leggerai storie e racconti del nostro lavoro quotidiano.

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Guardiamo al futuro: tante nuove sfide ci attendono!

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Pubblicato il
18 Luglio 2024

Barbara Monachesi, Responsabile dei progetti di Apeiron, è tornata anche quest’anno in missione in Nepal, il Paese che da anni considera la sua seconda (o forse prima?!?) “casa”. Scopo del viaggio quello di occuparsi della visita di alcuni dei nostri progetti in loco, del monitoraggio degli stessi e della programmazione con le colleghe ed i colleghi nepalesi dei progetti che ci accompagneranno per il prossimo quinquennio.

Come sempre, la progettazione è iniziata partendo da ciò che conta davvero: le donne, le ragazze ed i minori che desideriamo sostenere ed affiancare.
Se anche a te interessa sapere quali sono le sfide che ci attendono per i prossimi anni non possiamo che dirti: buona lettura!

 

Ciò che conta davvero!

E per fortuna arriva anche quel tempo dell’anno in cui si parte per una nuova missione in Nepal. È uno dei momenti migliori dell’anno per me…l’eccitazione di tornare a “casa” dopo tanto tempo, la preparazione per garantire che la famiglia nepaliana in Italia non soffra troppo la mia mancanza (ed io la loro), la creazione di un’agenda fitta di impegni, ma non frenetica per garantire anche tempi e spazi necessari a godersi un po’ di quella pace e di quella perfetta imperfezione che rende il piccolo stato himalayano così speciale.

Questa volta l’eccitazione era doppia: non solo tornavo in Nepal per un intero mese, ma era anche il momento di riprendere a progettare con le colleghe ed i colleghi nepalesi per il prossimo quinquennio. Come sempre, abbiamo iniziato partendo da ciò che conta davvero: le donne, le ragazze ed i minori che desideriamo sostenere ed affiancare.

Non l’avrei mai detto, ma sono indipendente!

Abbiamo, ad esempio, parlato delle partecipanti al progetto Twenty Women, il progetto pilota implementato nel Distretto meridionale del Sarlahi nel 2023. Abbiamo ricordato Parbati che per la prima volta, all’età di 45 anni e dopo averne trascorsi ben 16 con un marito violento, lo ha lasciato senza però sapere assolutamente da che parte ricominciare. “Non potevo rimanere con lui, ma ero terrorizzata dal fatto che, andandomene, avevo rinunciato a quel po’ di sicurezza economica su cui potevo contare. Non riuscivo nemmeno più a dormire, perché non sapevo come avrei potuto mantenermi. Grazie al progetto, ho trovato la forza e le necessarie risorse per avviare un orto. Ho ripreso a coltivare verdure come faceva la mia mamma e ora vado tre volte la settimana al mercato locale a venderle. Non l’avrei mai detto, ma sono indipendente!” ci aveva raccontato al termine del progetto.

Anche gli uomini diventano parte integrante del progetto

Abbiamo poi ricordato Phul Maya, anche lei proveniente dallo stesso villaggio che ci ha raccontato dei violenti litigi quotidiani con il marito. “Finivamo per litigare ogni giorno. I pochi soldi che lui guadagnava non bastavano nemmeno a coprire le spese del cibo. Dovevamo sempre contrarre dei debiti. E così, forse per sentirsi meglio lui, mio marito mi criticava per tutto e continuava a ricordarmi di quanto io fossi del tutto inutile visto che non riuscivo a contribuire in alcun modo allo scarno reddito familiare” racconta Phul Maya quando la conosciamo. Al termine del progetto ha avviato un piccolo negozio ambulante che vende merende per gli studenti che rientrano da scuola ed altri articoli, poco costosi, ma di cui le persone del villaggio hanno regolarmente bisogno e che non si trovano se non al mercato, che dista diversi chilometri. La vita di Phul Maya, di Parbati e delle altre 18 partecipanti è cambiata così tanto che non potevamo non ripartire da qui per immaginare un nuovo progetto, più ampio e di durata maggiore nel 2025.

La vera novità, che nasce dalle richieste delle Twenty Women stesse, è che anche gli uomini, in primis i mariti delle nuove partecipanti, faranno parte integrante dell’intervento.

La colpa di Ambika? Essere femmina…

Parlando invece di educazione e sensibilizzazione abbiamo ripercorso le storie di alcune dei ragazzi e delle ragazze che sono in attesa di entrare a far parte del nostro programma di sostegno agli studi.

Come Ambika, che a soli 14 anni ha già conosciuto sofferenze terribili. Il padre la maltrattava, sin da quando era nata. La sua colpa? Essere una femmina. Ma le violenze peggiore il padre le riservava al sua madre, violenze efferate che un giorno sono state tali da provocarne la morte. Rimasta sola, visto che il padre è finito in carcere, Ambika viene affidata alla zia che però quando lei ha appena 10 anni scompare in circostanze strane. Le ricerche proseguono per oltre un anno, ma senza alcun risultato. Ambika sospetta che sia stato lo zio, il marito della zia che l’aveva accolta con sé, a farla sparire, ma non ha prove e nessuno la prende sul serio perché è ancora solo una bambina. Ritrovandosi ancora una volta da sola, Ambika chiede di essere accolta dal fratello materno. Lo zio la prende con sé, ma avendo già una famiglia numerosa ed essendo rimasto l’ultimo figlio ad occuparsi anche dei genitori anziani, ci chiede aiuto per garantire alla piccola Ambika un’istruzione di qualità. Nuove borse di studio ed interventi in scuole pubbliche a favore degli studenti, degli insegnanti e dell’intera comunità continueranno quindi a segnare il nostro impegno nei prossimi anni.

Verso una società più equa

Così, partendo davvero dai bisogni delle persone con cui condividiamo una parte del nostro cammino verso una società più equa, dalle loro esigenze attuali e da quelle future che immaginiamo insieme a loro, tenendo conto dello scenario economico, ambientale e sociale di riferimento hanno preso vita i programmi di massima per il prossimo quinquennio. Anche se si tratta solo di una bozza, al di là dell’impegno per CASANepal e per le strutture protette governative che stiamo gestendo, che rimarrà pressoché invariato, al termine della mia permanenza in Nepal abbiamo individuato le nostre nuove sfide!

Barbara Monachesi
Responsabile dei progetti di Apeiron ODV

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