A distanza di oltre 10 anni dall’avvio del progetto CASANepal, la casa di accoglienza per donne vittime di violenza e discriminazione che Apeiron gestisce a Kathmandu, e alla luce degli importanti risultati ad oggi raggiunti, è emersa l’esigenza di garantire autonomia e sostenibilità alla struttura, evitando che l’esistenza ed il funzionamento della stessa dipendano esclusivamente da contributi e fondi esterni. Abbiamo così pensato di intervistare alcuni degli attori principalmente coinvolti nella realizzazione della nuova CASANepal per raccontarvi come si è sviluppata l’idea e come stanno proseguendo i lavori di costruzione: buona lettura!
Barbara, come si è concretizzata l’idea di costruire una nuova CASANepal?
“Il sogno di avere una casa di accoglienza CASANepal tutta nostra ha iniziato a prendere forma quando abbiamo inaspettatamente ricevuto un lascito da parte di Elena Gentile, una cara amica di Apeiron venuta a mancare prematuramente. Grazie al fondo di Elena (e ad un po’ di risparmi) siamo riusciti ad acquistare l’appezzamento di terreno perfetto per il nostro progetto.
Da quel momento è iniziata un’incredibile avventura: trasformare questa inattesa opportunità nella miglior struttura per donne vittime di violenze possibile, coniugando funzionalità, estetica, praticità, limiti di tempo ed economici.
Ci siamo dedicati con cura alla scelta di uno studio capace di convertire in disegni tecnici l’idea di edificio che avevamo in mente, un’idea nata con il contributo di chi ha vissuto CASANepal nei 10 anni precedenti: lo staff e le donne ospitate.
Definito il progetto è arrivata la vera sfida: trovare un’impresa edile in grado di realizzarlo ed un direttore dei lavori che seguisse la costruzione passo a passo. Dopo aver faticosamente selezionato l’impresa edile grazie ad un appalto pubblico, pensavo che avremmo potuto finalmente avviare la costruzione dell’edificio, ma lo staff ha suggerito di fare prima una Bhoomi Pooja. Si tratta del rituale che solitamente precede in Nepal l’avvio dei lavori di costruzione e con il quale si chiede il permesso a Madre Terra (Bhoomi) di costruire e apportare cambiamenti sul suolo che le appartiene. Non potevo non essere d’accordo nell’offrire fiori, curcuma, polvere di sandalo, noci di betel ed una preghiera a Madre Terra. È stato un inizio meraviglioso!”
Barbara Monachesi, Responsabile dell’attività di Apeiron Onlus in Nepal.

Ing. Rana, cosa rappresenta per lei partecipare alla realizzazione di questo progetto?
“Il tempo trascorso come ingegnere di cantiere per la costruzione della casa rifugio per donne CASANepal è stato incredibilmente gratificante. Inizialmente ho fatto domanda per il posto di lavoro e sono stato colpito dall’aspetto tecnico del progetto architettonico realizzato dallo Studio Tecnico JSA che si basa sull’architettura Newari, ma allo stesso tempo prevede criteri antisismici.
Mentre il cantiere progrediva, ho capito sempre meglio ciò che Apeiron rappresenta e la causa sociale che sta dietro a ciò che l’edificio ospiterà.
Mi sono reso conto che la mia responsabilità come ingegnere va oltre all’aspetto tecnico del mio lavoro, ed essere parte del progetto mi ha aiutato a contribuire almeno in piccola parte ad una causa così pura, di cui sono molto orgoglioso.
Per questo ho lavorato ancor più duramente assicurandomi che il progetto fosse in linea con il programma al fine di rispettare le scadenze e gli obiettivi di budget. L’attenzione alla qualità dei materiali utilizzati, dai mattoni faccia a vista al cemento ad alta resistenza e alle barre di rinforzo, e dei dettagli durante la costruzione sono state le mie responsabilità prioritarie per il controllo di qualità.
Il progetto è regolarmente passato dalla Fase I (2018) alla Fase II (2019) come programmato, grazie al coordinamento e alla gestione della ditta edile che si è aggiudicata l’appalto per l’intero progetto.”
Vishesh Rana, Site Engineer per Apeiron
Aiutaci anche tu a costruire concretamente la nuova struttura protetta dove poter accompagnare tante nuove donne e ragazze verso l’indipendenza! Come? È molto facile, scopri qui come fare!

Vedo che siete già a buon punto ! Avanti così! Sono fiera di essere con voi
Valeria
Grazie Valeria, del tuo affetto e del tuo prezioso sostegno!
Complimenti a tutti e buon lavoro. Namaste
Namaste Ignazio, grazie a te dell’affetto e del sostegno!
Si. È un inizio. Dobbiamo parlare in più persone, forse fare anche un filmato sul posto, per illustrare meglio il sogno che sta diventando realtà. E poi sentire le storie delle persone ospitate e contagiare altri amici lontani, sulla scia di Elena.
Vi voglio bene e vi abbraccio da qui. Lorena (sostenitrice a distanza)
Grazie di cuore Lorena del tuo affetto e del tuo sostegno! Faremo il possibile per far si che tutto sia all’altezza di questo sogno, divenuto realtà soprattutto grazie ad Elena!
Un sogno che si sta realizzando…complimenti a tutti voi e buon lavoro!
Grazie di cuore Laura!
Anche se lontani,Siamo lì con Voi per l’inaugurazione sabato prossimo della Casa di Elena!
Continuate così!
Raffaella e Gianandrea Tardella
Grazie Raffaella e Gianandrea! Sarete tutti con noi con il cuore!