Emanuela Caccia, nostra attivissima volontaria di Milano, ha recentemente pubblicato un nuovo libro, edito da GFE: “É solo questioni di tette!”.
I proventi delle vendite verranno destinati, anche in questa occasione, ad Apeiron.
In questo articolo Emanuela ci racconta più da vicino del libro, della sua trama, del perché di questo titolo e dell’ultimo evento realizzato proprio a Milano per la sua promozione.
Buona lettura!
Perché questo titolo?
Perché questa è la frase che pronuncia il protagonista maschile del romanzo riferendosi ad Emma la protagonista femminile che sarà vittima delle sue molestie. E questa frase rappresenta il concetto che lui ha della donna: un oggetto sessuale. E purtroppo sappiamo che non è il solo.
Dai dati emersi dallo studio “Ti Tocca”, condotto su oltre 11.600 donne, presentato pochi giorni fa a Milano da Fondazione Libellula emerge che:
il 40% delle lavoratrici ha dichiarato di aver subito contatti fisici indesiderati;
il 43% ha ricevuto avance esplicite indesiderate;
7 donne su 10 si sono dichiarate vittime di molestie, avendo ricevuto complimenti, allusioni e osservazioni sul proprio corpo che le hanno messe a disagio in contesti in cui lo squilibrio di potere complica le cose.
Qual è l’obiettivo di questo romanzo/denuncia?
Raccontare cosa prova una donna quando subisce molestie sul lavoro.
Mi sono resa conto che nella mia vita ho subito molte volte molestie, anche raccontate in questo libro, ma che avevo archiviato come “incidenti di percorso” quasi fossero parte del mio cammino.
Chi subisce molestie si addossa inconsapevolmente anche la colpa:
la gonna era corta? La scollatura troppo profonda? Ho scherzato troppo?
Siamo vittime due volte: del molestatore e dello stereotipo che la società ci ha imposto.
Un caloroso ringraziamento a Alessandro e Matteo per la loro disponibilità e creatività .
due giovani uomini che hanno rappresentato questo tema in modo diverso.
Ma non è un problema femminile? NO!
È un problema sociale e gli uomini sono: figli, fidanzati mariti fratelli e padri delle donne che subiscono.
Tutti insieme consapevoli della discriminazione di genere delle donne e dei privilegi degli uomini dobbiamo unire le forze e alzare le nostre voci!
Domenica 10 Marzo: la presentazione del libro
Grazie a tutti i partecipanti della serata abbiamo raccolto fondi a favore del progetto “Il Ponte”, gestito da Apeiron in collaborazione con i Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio.
Il progetto ha l’obiettivo di potenziare l’efficacia delle esperienze di transito dalla comunità di accoglienza ad una condizione di autonomia totale economica e abitativa per donne con o senza figli, in uscita da storie di violenza, fornendo loro un sostegno ed un accompagnamento costante nel processo di reintegrazione nel tessuto sociale.
Il progetto si sviluppa mediante l’offerta di un servizio che si connota, appunto, con le caratteristiche di “ponte” fra l’inserimento in comunità con ridotta autonomia verso una graduale e completa autonomia e indipendenza. Grazie alla disponibilità di un’abitazione adibita a struttura protetta e temporanea, il team di progetto costruisce con ogni ospite un percorso graduale di crescita individuale che porta le sopravvissute alle violenze alla ricostruzione della propria identità personale e/o genitoriale in termini di autostima ed empowerment. Passi fondamentali ma altrimenti difficili da compiere con le limitate e fragili risorse delle donne e dei minori che vengono accolti.
Un particolare ringraziamento ad Alessandro Piccolo e Matteo Vergani, del gruppo Senza Carte, per aver rappresentato con la loro arte scenica, improvvisazione teatrale, il tema della violenza di genere.
Emanuela Caccia
